E' di questi giorni il tentativo di scalata della potentissima Microsoft di Bill Gates sul motore di ricerca Yahoo! valutato 44,6 mld di dollari per il totale delle azioni in circolazione. Si prospetta come uno dei tentativi più difficili di acquisizione nella storia del comparto M&A (merger & acquisitions, "fusioni e acquisizioni" per dirla breve), che nel caso di successo darebbe vita ad un gruppo "monstre" da oltre cento miliardi di dollari di capitalizzazione...
E' di qualche ora fa una nota del "board" di Yahoo! in cui viene rigettata l'offerta di Microsoft perchè questa tenderebbe a sottovalutare la società, anche se l'aspra concorrenza con l'arci-rivale Google ha creato non pochi problemi al corso delle sue azioni. Il consiglio di amministrazione lascia intendere che è aperta ogni trattativa per soluzioni alternative a Microsoft (si parla anche dell'intervento del gigante AOL) che "massimizzino il valore della società per l'azienda e tutti i suoi azionisti". A chi è fuori da queste tematiche sembrerebbero dei paroloni difficilissimi e incomprensibili. Ma dico sempre che l'economia e la finanza sono alla portata di tutti. E' come se fosse un grande Mercante in Fiera, o un mercato coperto, o giocare a figurine quando si era bambini...Dietro quest'operazione finanziaria c'è semplicemente l'interesse da parte di Bill Gates di comprare qualcosa che a lui manca davvero, e cioè un motore fi ricerca efficiente e, sicuramente, più conosciuto e utilizzato dagli utenti rispetto ad MSN. Dalla parte di Yahoo! c'è invece la volontà di strappare la migliore offerta possibile (che secondo la società sarebbe sui 56 mld di dollari) e di non cadere in mani ritenute "non troppo amichevoli" come quelle del magnate di Microsoft. In una cosa Bill Gates potrebbe avere ragione...A rivolgersi al mercato nel caso in cui il consiglio di amministrazione rifiuti altre eventuali proposte del creatore di Windows, cioè la possibilità di rivolgersi direttamente agli azionisti e intraprendere quello che in gergo è un "hostile bid" o "hostile takeover", una scalata ostile. Queste operazioni sono in genere oro per tutti quelli che ne prendono parte, anche senza motivi effettivi: avvocati, banchieri, revisori, società di marketing e comunicazione...E tutti questi individui sono lì per guadagnare, chiedendo cifre e parcelle spropositate...Rivolgendosi al mercato, invece, sarebbero gli stessi azionisti e risparmiatori a poter giudicare la qualità dell'offerta e, eventualmente, a rifiutarla nel caso la considerassero non adeguata al valore delle proprie azioni (e cioè al valore del "pezzetto" della società che possiedono attraverso quelle azioni). Se è vero Yahoo! non ha prodotto grossi risultati negli ultimi tempi, nel senso di crescita di valore delle proprie azioni o crescita dell'utile netto, allora questo potrebbe andare nel senso dell'offerta di Microsoft, Anche perchè l'offerta premia gli azionisti di oltre il 60% del valore pre-offerta.
Insomma...Un proverbio russo dice: un mercato è fatto da due idioti, uno chiede troppo e l'altro troppo poco.
Vedremo chi fa cosa...
A risentirci...
lunedì 11 febbraio 2008
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2 commenti:
Dopo il casino dei Bond Argentina, della Cirio e della Parmalat sono sempre più convinto che le informazioni che arrivano a noi poveri mortali sono le informazioni che vogliono farci arrivare. Se non si dispone di fonti informative valide non credo valga la pena di approfondire questi temi.
Hai ragione su un punto: i mercati sono imperfetti. Qualcuno sa sempre prima e e di più degli altri. Ma molto spesso, in finanza, si usano paroloni e termini da iniziati che servono proprio ad allontanare le persone comuni, quelle però interessate da tutte le decisioni che si prendono (appunto) nelle stanze dei bottoni delle grandi corporation o delle banche d'affari internazionali. Sarò idealista ma credo che la finanza sia uno strumento a disposizione dell'uomo per poter progredire. Ci deve essere anche molta volontà di capire, molta disponibilità. Mi rendo conto come molto non sia proprio alla portata di tutti...Ma alla fine tutto risponde ai principi della domanda e dell'offerta, nulla di più. Alla base ci sono principi elementari, mascherati da grandi teorie vendute anche a caro prezzo. Forse davvero non sono fatto per questo mestiere, ma una delle cose che sto facendo attualmente è proprio quella di capire come possa svolgere, in vita, un mestiere simile mettendo al centro l'interesse per/e delle persone.
Studio i derivati per evitarli, si intende...Anche se ne sono un utilizzatore!
E' vero che le informazioni si pagano sempre, e quelle finanziarie a caro prezzo. Ma Internet ha aperto molte vie possibili in questa direzione, e tanti sono i contenuti gratuiti che si trovano in rete.
Insomma...Per me rimane una passione...e speriamo che presto diventi un lavoro...Onesto, intendiamoci!!
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