domenica 6 aprile 2008

Fellinianamente

Finalmente...Siamo di ritorno! Tanti mi chiedevano aggiornamenti visto che le vacanze pasquali mi hanno riportato al paesello natio e l'ultima mia apparizione su queste pagine risale a settimane fa...Questa volta, oltre al solito cugino Franz (ormai una pietra miliare nelle recensioni del blog) è stato essenziale il contributo di Manu, venuto dall'Italia appositamente per un weekend di festeggiamenti in occasione del suo non-compleanno o "non ancora" compleanno...(grazie Manu!)...Qualcuno dice anche che dovrei trasformare il blog in "qualcosa di più"...vedremo, naturalmente...Per ora godiamoci la nostra "second life" qui nella capitale dell'Impero, imbiancata da una nevicata fuori stagione...Se parte...

LOCANDA OTTOEMEZZO (Kensington): nella parte meno conosciuta di Kensington, è un ristornante italiano che naturalmente prende il nome dal film capolavoro di Federico Fellini e la locanda ha infatti qualcosa di sospeso e stranamente surreale tipica delle atmosfere felliniane...Il locale risulta molto accogliente e caldo all'arrivo...Le candele farebbero da cornice (o come io e Franz amiamo dire...da "framework" che è un termine tipico della business consulting) ad una cena a due con una ragazza. Infatti il luogo non è adatto per grosse tavolate, altrimenti i cuochi sarebbero costretti a cucinare in strada...Emilio il proprietario è un simpatico signore marchigiano che non manca di partecipare o dispensare brindisi...E questo non può che rendere il tutto ancora più piacevole...Anche perchè la cucina è sicuramente buona e genuina, ma non vale tutti i soldi spesi...Dopo un raviolo con delle uova di quaglia, mi sono fermato su un filetto di manzo di quelli che hanno 2 righe di titolo ma 2 pezzetti in un piatto grande come un monolocale milanese...Non è vero, dai...La porzione era piuttosto generosa: ma di certo doveva essero perchè era comunque la portata più costosa del menu...La carne sicuramente meritava più dei ravioli...Alla fine quello che, forse, si apprezza più di Ottoemezzo è la sua lontananza dal caos del centro, in un quartiere fatto di antichi negozi d'arte e shop dell'epoca vittoriana...E il lampione che c'è di fronte al ristorante potrebbe essere uno di quelli che compare nei quadri di Magritte...Qualcosa alla "L'Impero delle luci"...(chi non ricordasse, prego tirare fuori i libri ancora sigillati di storia dell'arte del liceo...)...

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