mercoledì 20 febbraio 2008

Abacus Bar

Effettivamente dovrei cambiare mestiere...Ma si può dire che capitavo di qua per caso...Nel senso che avevo appuntamento con un ragazzo conosciuto da poco che lavora per una grossa Agenzia di Rating (ora troppo lungo spiegare cosa siano ste agenzie di rating e anche di poco interesse) e lui mi ha dato appuntamento in questo bar, che si trova nella City ma che più City non si può (a 50 metri dalla Banca d'Inghilterra, Cornhill Street)...E non poteva che non finire tra le mie selezioni...

ABACUS BAR (City): a fianco al vecchio palazzo della Royal Exchange (e di fronte al negozio di intimo Agent Provocateur, che ho ammirato mentre aspettavo...Intimo femminile, of course!), questo lounge bar/etc./etc. è frequentato da tutto il dopo-lavoro "finanziario" della zona: i soliti broker, trader e banchieri...Li vedi tutti belli incravattati e in abito scuro, e infatti per trovare questo ragazzo ho dovuto assistere ad un confronto all'americana...Ma a differenza del The Gable, questo Abacus è pieno di belle ragazze...Ora mi sono chiesto: che non lavorino in finanza?! Che facciano altro?! Eppure è la City...Ora sono alla ricerca dei posti in cui lavorano per mandare il mio CV (si vede che ho delle motivazioni forti...)! Ho assaggiato solo la birra per cui non posso dire cosa abbiano di speciale, o se il cibo valga la pena di essere assaggiato...Ma se si è di strada nella City, una fermata può essere opportuna! Consiglio almeno una giacca, giusto per non sentirsi fuori luogo...Giudizio complessivo: ci tornerò...

Per ora, vi do una buonanotte analcolica...:-)

martedì 19 febbraio 2008

Business as Usual!

Fantastici questi inglesi...Più ci sto vicino e più mi piacciono! Anzi...sto pensando di tatuarmi sulla spalla destra il Bulldog con la scritta "England" come i veri hooligan! E' di ieri la notizia che il governo inglese nazionalizzerà "temporaneamente" la banca Northern Rock, quella per cui si era verificata l'estate scorsa una vera e propria corsa agli sportelli. La banca era stata investita, con il propagarsi della crisi dei mutui ad alto rischio negli USA e qui nel Regno Unito, da preoccupazioni tra i risparmiatori circa la sua solvibilità e la capacità di garantire tutti i risparmi depositati. Per cui ci sono state scene da crisi del '29, con la gente in fila per ore a ritirare i propri soldi! In genere si chiamano "profezie che si autoavverano", nel senso che è solo la "credenza" che la banca stia fallendo a falla fallire realmente! E il panico fa il resto...E in questi casi basta pochissimo a diffondersi! E' un po' quello che succede nel film Mary Poppins...
Da quel momento la banca è stata sotto l'attenzione della Bank of England e di tutto il sistema finanziario mondiale...Ci sono stati continui inviti alla calma da parte del management, anche perchè effettivamente il panico non era ben giustificato da motivi fondamentali. Certo è che la banca si è ritrovata in una crisi di liquidità, e ci sono stati anche tentativi di acquisizione da parte di una cordata composta dai fondi di Private Equity Jc Flowers, Cerberus Capital Management e dal braccio finanziario della Virgin di Mr Branson! Tentativi che però il governo britannico non hai mai visto di buon occhio...E infatti ora ha deciso una mossa che ha spiazzato mercato e analisti, quasi un ritorno al passato: la banca sarà nazionalizzata. Un colpo durissimo alla reputazione del sistema finanziario locale, da secoli incentrato sulla proprietà privata e sulle regole del mercato.
Ma quello che stupisce davvero, è come in tutto questo non si perda il modo tipicamente "british" di fare e comunicare cose del genere...Il tono pacato ed elegante da "gentlemen"...L'utilizzo nei comunicati ufficiali di termini come "temporaneo" che il mercato si chiede cosa possa significare: 6 mesi, 1 anno, 5 anni!? Quanto!? E poi il comunicato ufficiale che oggi si ritrova affisso alle vetrate di ogni filiale Northern Rock, con la scritta "BUSINESS AS USUAL"...Come a dire che anche in una tempesta del genere le cose continueranno come al solito, e gli affari proseguiranno comunque...Grandioso! Mi fa pensare al mio vicino di casa, Jonathan...E' un distinto signore inglese, di quelli veri, che quasi non si vedono più a Londra...E' un critico d'arte, veste sempre con abito e cravatta e porta l'ombrello...Una delle prime volte che lo incontravo, da italiano, chiedevo come stesse (insomma le solite cose che si dicono per cortesia per iniziare un discorso, anche perchè viviamo uno di fronte all'altro) e lui con fare riservatissimo mi rispose..."Not too bad"...Non troppo male! E poi a casa...Cavolo, pensai...Questa si che è la vera riservatezza inglese! Con il passare del tempo, però, inizi ad apprezzare certi modi di fare e ti rendi conto che siamo noi italiani quelli che devono "strillare" continuamente, quelli che fanno le "piazzate" (ci riconosciamo ovunque nel mondo, e spesso perchè siamo alquanto maleducati)...Non sono tante le cose che magari possiamo apprendere dagli inglesi (ancor meno quelle che potremmo imparare dagli americani), ma forse questa è una di quelle...Lo so che non è nel nostro DNA, ma sarebbe un interessante esperimento umano e sociale...Sarebbe bello vedere, ogni tanto, qualche italiano qui a Londra un attimino più "polite" nei modi...

Evening, Sirs and Madams...

lunedì 18 febbraio 2008

The Gable...Eclipse


Altro post su un paio di locali...Cerchiamo di rendere la guida sempre più completa...:-)

THE GABLE (City): è un pub/wine bar che si trova a Moorgate non troppo distante dalla mia università. E' nel cuore della City, per cui la popolazione che si incontra è quella del dopo lavoro: avvocati, broker, consulenti vari...E' grande e vivace fino alle 9 di sera. Poi tutti a casa perchè la City diventa deserta! Io ci sono stato un paio di volte...E' il luogo adatto per farsi un paio di birre dopo le lezioni. Hanno la Leffe, per cui mi sento a casa...Ora...Purtroppo c'è un lato delle cose che studio che proprio non mi cala: in finanza ci stanno donne non bellissime...Brave e simpatiche, forse, ma bellissime proprio no! Non capisco come mai ma le belle donne studiano sempre altro: commercio internazionale, arte, letteratura, marketing...Forse sul marketing capisco anche perchè...Per non parlare di quelle che studiano Pubbliche Relazioni...Per cui al The Gable potrebbe essere interessante trovarne qualcuna...E chissà che non siate fortunati...La fortuna gira, e spesso si ferma anche a Moorgate...

ECLIPSE (Chelsea): qui non ci ero davvero mai venuto...Strano, perchè si trova prima del Vendome e di Art Bar, e tra questi è ITSU. Ieri l'ho sperimentato per la prima volta all'ora dell'aperitivo. Era l'unico pieno mentre i precedenti erano vuoti...Stranezze londinesi! Siamo entrati e davvero il posto merita una presenza...Locale intimo, solito bancone da cocktail bar, luci soffuse, sedie di pelle...E' il classico posto dove portarci una bella ragazza...Vi aspettavate questa frase, eh!? E invece no...Magari qualche bella ragazza vi aspetta già all'interno...Ieri all'Eclipse la percentuale di quelle che, come dire, "si occupano di finanza" era bassissima, tendente allo zero...Insomma è un gran posto e i Water Melon Martini finiscono che è una bellezza, come i pounds nel portafoglio! Se volete fare un po' di scena...una buona bottiglia di champagne facilità i contatti...

Alla prossima bevuta...Cheers!

venerdì 15 febbraio 2008

L'odore dei soldi...

Non so se avete mai visto il film Boiler Room - 1km da Wall Street, con Giovanni Ribisi, Ben Affleck e Vin Diesel, ma c'e' una scena del film che mi e' tornata in mente quando stamattina ero nella saletta di una societa' di "recruiting" per un colloquio, in uno dei quartieri piu' esclusivi di Londra: Pall Mall, dove hanno sede gli storici e assolutamente british "circoli privati" aristocratici.
Prima ho incontrato John, inglese cicciottello e simpatico (inglese per essere inglese), di quelli che si potrebbero incontrare al pub dopo le 5 e con cui finiresti tranquillamente la serata a parlare tra pinte, Manchester United e porcate varie sulle varie frequentatrici del locale...un inglese puro, insomma! Poi ho incontrato un altro ragazzo, piu' piccolo di me di un anno e di cui fortunatamente non ricordo il nome, che mi ha spostato un onesto e sincero nervoso. Si parlava delle ragioni per cui stessi facendo quel colloquio, del perche' volessi diventare un headhunter quando il mio CV dice chiaramente che non ho nessuna esperienza diretta con il settore. Ho provato a spiegare che forse ho piu' l'animo da consulente, che mi piace parlare con le persone, incontrarle...Pensavo che era una forma di "brokeraggio", ma almeno di persone reali, di "teste" (come si dice ora nel business) e che uno degli aspetti piu' interessanti del lavoro potesse proprio essere quello di trattare con le persone...Ed e' allora che mi e' tornato in mente Ben Affleck...Questo mio coetaneo inizia..."Io non faccio questo lavoro perche' come te mi piacciono i mercati o parlare con le persone"..."Io faccio questo lavoro per i soldi...Per guadagnare tanti soldi"..."Si incontrano e si chiamano tante persone arroganti..."...Mi sono trattenuto dal rispondere "Ah si? Si incontrano persone arroganti? Anche presuntuose? Quasi non me ne accorgevo se non me lo dicevi tu..."...Ecco Ben Affleck nel film: e' in una saletta piccola con tutti gli aspiranti broker..."Ho deciso di fare questo lavoro per diventare ricco, schifosamente ricco"..."Guardate le auto che sono parcheggiate la' fuori..."...E cosi' via...Mi sono sentito uno di quei giovani broker del film. Ma la cosa che iniziava a darmi fastidio veramente era questo descrivere il lavoro del headhunter come una miniera d'oro...Nei mercati finanziari esiste la zero-sum rule...Per uno che vince ce ne sono tanti che perdono...Oggi si vince e domani si perde! I miracoli raramente esistono...Come direbbe il mio amico Cristiano "la Borsa non regala nulla. Oggi da', e domani toglie"...Per cui ho fatto lo scettico, tipo vecchio affarista che ha a che fare con una vendita piramidale...E da qui penso che le cose siano decisamente sprofondate. Ma credo di aver suscitato il peggio quando sono stato io a fare alcune domande...E quello: "Generalmente le persone che vengono qui hanno una vaga idea di quello che facciamo, di chi siamo (tono da "lei non sa chi sono io")...E' la prima volta che uno arriva qui e chiede tutte queste cose circa il lavoro da svolgere". Questo deve averlo indispettito parecchio. Il colpo di grazia (per me, intendo) me lo sono dato quando il mio coetaneo di fronte mi ha chiesto: "ora da quello che hai saputo...cosa hai capito circa questo lavoro?"..."Che si guadagnano tanti soldi", faccio io...Ma il disastro era bello che combinato. Il succo finale e' stato: "Fatti un giro, vedi chi siamo e magari ritorna"..."Si, grazie per il tempo concessomi"...Vado e torno!
Leggendo anche il bellissimo articolo di Giannicola che compare oggi sul blog della sua societa' (e' il fratello maggiore del mio: cliccate su www.zetetesnews.blogspot.com), ho capito che forse io non ero e non sono cosi' focalizzato per diventare un headhunter. Uno degli scambi finali di battute con quel ragazzo e' stato sul fatto che per fare quel tipo di lavoro non c'e' bisogno di sapere di mercati o di economia, o altro...Allora presuntuosamente mi sono detto che almeno vorrei tentare una strada che mi permetta di applicare le mie competenze e qualita'! Purtroppo il futuro non lo conosco, ma so di essere focalizzato ora piu' che mai sulla fine di questo corso in derivati. Tante volte mi sono chiesto cosa sarei diventato al di la' di questo viaggio e ora che sono a meta', davvero non voglio mollare...
A marzo, se il Buon Dio vorra', avro' un colloquio con una delle societa' piu' importanti del mondo. Il colloquio "della vita", insomma...E' un anno che, segretamente, sto dietro al cristiano delle risorse umane di questa compagnia...E pare che il mese prossimo comincino le selezioni!
Confesso come ogni fallimento possa essere frustrante e avvilente durante il cammino...Ma alla fine l'uomo impara molto piu' dalle proprie sconfitte, perche' dalle vittorie c'e' poco da imparare...

Buon vento...

giovedì 14 febbraio 2008

Riflessioni di San Valentino

Premettendo che ho passato la serata con un caro collega sudcoreano che mi ha raccontato della sua conversione al cristianesimo mentre prima era anche peggio di me, quando sarei voluto stare magari con la donna della mia vita...beh...mi venivano in mente delle cose in questo giorno piuttosto particolare...San Valentino dovrebbe essere la festa di 'sti benedetti innamorati...(beati loro)...Ora, effettivamente, è la ricorrenza delle lobby dei fiorai, dei cioccolatieri e dei ristoratori...Però c'è un fatto...Non so dirvi se io sia mai stato pro o contro San Valentino. Generalmente si è o pro o contro. Non esistono categorie di mezzo...Ci sono i forzisti del San Valentino (quelli con la scatola di cioccolatini a forma di cuore) e quelli che dicono che "San Valentino è la festa più stupida dell'anno". Io non sono stato nè completamente da una parte, nè dall'altra. Mi piace portare fuori una ragazza, soprattutto se è la persona che amo...Ma dall'altra parte vorrei essere il fioraio che ride mentre vende le sue rose con gambo lungo con un sovrapprezzo di 2 euro...Per cui propendo più per gli sdolcinati che festeggiano la ricorrenza piuttosto che tra gli "alternativi" che dicono che "per me San Valentino dovrebbe essere tutto l'anno se ci si ama davvero" (o cose simili) e poi, invece, tutto l'anno sono le stesse (solite e mediocri) persone...
Mi sento di provocare un po' stasera...Ma, sinceramente, tornando a casa pochi istanti fa mi ha fatto moltissima tenerezza vedere coppie sulla metro che si baciavano, mani nelle mani, ragazze che tenevano mazzi di rose...Come se effettivamente ci fosse qualcosa di diverso nell'aria. Siamo così abituati ormai alle brutture del mondo che, forse, delle ricorrenze così ci mancano davvero.
Sono certo che gli unici a festeggiare davvero stasera siano stati i membri delle lobby di cui sopra (qui era tutto un menu per San Valentino), ma forse non è che ci faccia poi così male stare in mezzo a cuoricini e a sdolcinate simili...
Quello che intendo è che se serve una festa simile per essere diversi, ogni tanto, allora ben venga...Se serve una San Valentino per ricordarci innamorati almeno un giorno l'anno...Sempre meglio che passare 365 giorni grigi e senza Amore! Almeno ne sarebbero 364 grigi e senza amore...So di far incazzare molti, ma preferirei qualcuno che si ricordasse almeno una volta l'anno di me piuttosto che...mai!
Se poi lo facesse sempre...beh...Speriamo di trovarla o di ritrovarla presto questa persona...

Auguri a tutti gli innamorati!

mercoledì 13 febbraio 2008

Sketch

La guida si arricchisce sempre di più...E forse, come dice Giancarlo nei commenti ai miei post dovrei dedicarmi a tempo pieno a questo "mestiere" e non ai derivati...Potrei diventare il Veronelli dei lounge bar londinesi...Il Raspelli del Regno Unito...Intanto prendetevi questo nuovo suggerimento...

SKETCH (Mayfair): il locale è in piedi già da un bel po', ma ho avuto modo di entrarci solo ieri sera. Passa per essere uno dei locali-lounge-ristoranti-galleria d'arte più costosi e modaioli di Londra, e la location a Mayfair non può che confermarlo. Ancora non ho capito quante sale abbia o se si balli all'interno. Sembra di sì, ma allora ho preso la serata sbagliata...Questo però mi ha fatto apprezzare un bar estremamente discreto e ben arredato, ideale per gustarsi l'intimità con la solita bella ragazza. Lampadari, laser e altre decorazioni fanno il resto. I coktail sono eccellenti anche se per gustarne uno sono necessarie 12 sterline (quasi 3 volte MR WU!)...Il brutto è che inizio a gustarne uno solo al secondo bicchiere...Nella sala di fronte veniva servita la cena a quei coraggiosi che dispongono di più di 12 sterline, anche perchè è uno dei ristoranti in assoluto più costosi di Londra. Il design complessivo del locale vale il viaggio, e l'esperienza della toilet è impagabile: si supera il ristorante e si salgono le scalette che portano a dei moduli a forma di uovo...Si entra nell'uovo e si fanno i propri bisognini: tra l'inquietante e i ricordi di infanzia di Mork & Mindy del primo Robin Williams ("Mi chiamo Mork, su un uovo vengo da Ork!"). Qui non si usa il trucco del bicchiere di vino all'ingresso...ma all'uscita! Il gentilissimo "front manager" appena stai mettendo il piede fuori la porta del locale ti dice: "ma già andate via?! Dà uno sguardo al bar qui di fianco..."...Così si scopre che esiste un terzo bar a cui si accede tramite una porta scura sul lato destro del corridoio di entrata. Il bar è vivace, molto più del lounge di prima ed è arredato con poltrone e divani. E così, dopo 2 dring fatti con Remy Martin e champagne...Mi sono fatto una rozzissima Bud a 4 sterline...La storia è maestra di vita!
Giudizio complessivo: eccellente.

martedì 12 febbraio 2008

Pasha: a new entry

Prima di tutto vorrei dire che, saranno gli sconvolgimenti climatici, il buco nell'ozono, il global warming e quant'altro, ma nell'ultima settimana il sole l'ha fatta da padrone qui a Londra...Quasi sembrava di essere a casa! Incredibile! Non succedeva una cosa del genere forse dai tempi della Regina Vittoria...Si passeggia e si sta in giro che è una meraviglia! Perchè rovinarsi la vita con la finanza e con l'università quando ci potrebbe essere qualcosa di meglio da fare in questo clima quasi primaverile!?

Scrivevo per segnalare un altro locale nella mia piccola "guida", "scoperto" ieri sera, nel senso che l'ho sempre avuto dietro casa ma non ci sono mai andato...Per cui...

PASHA (Kensington): di ispirazione marocchina è un risto-lounge spettacolare aperto tutti i giorni fino alle 12.30am. E' raccomandabile andarci in compagnia di una bella ragazza, che sicuramente ne rimarrà entusiasta. Mi dicono che il cibo, soprattutto l'agnello, vale il viaggio (il vostro, quello dell'agnello purtroppo è terminato prima). Ci sono andato per un paio di cocktail ieri sera, per cui c'è da qualche parte un agnello che ancora gira libero e indisturbato...Ho assaggiato un Moroccan Mint Iced Tea, praticamente una versione marocchina del Mojito ma con la Vodka. Fresco e piacevole, anche se il dolce dello zucchero di canna non si sposa troppo bene con il conto che è invece piuttosto salato.
Fuori è possibile fumare anche il narghilè, di cui sono grande estimatore. Purtroppo si è sulla strada, per cui tra una boccata di tabacco alla menta e l'altra ci scappa anche una boccata del fumo di scarico del doubledecker per Notting Hill. In alternativa alla boccata del fumo di scarico, c'è il gas del fungo riscaldante. Ma non siate ingordi: dovete sceglierne uno tra i due!

Al prossimo cocktail...(e pregate per l'anima del mio agnello)

lunedì 11 febbraio 2008

Microsoft Vs Yahoo, la guerra è iniziata

E' di questi giorni il tentativo di scalata della potentissima Microsoft di Bill Gates sul motore di ricerca Yahoo! valutato 44,6 mld di dollari per il totale delle azioni in circolazione. Si prospetta come uno dei tentativi più difficili di acquisizione nella storia del comparto M&A (merger & acquisitions, "fusioni e acquisizioni" per dirla breve), che nel caso di successo darebbe vita ad un gruppo "monstre" da oltre cento miliardi di dollari di capitalizzazione...
E' di qualche ora fa una nota del "board" di Yahoo! in cui viene rigettata l'offerta di Microsoft perchè questa tenderebbe a sottovalutare la società, anche se l'aspra concorrenza con l'arci-rivale Google ha creato non pochi problemi al corso delle sue azioni. Il consiglio di amministrazione lascia intendere che è aperta ogni trattativa per soluzioni alternative a Microsoft (si parla anche dell'intervento del gigante AOL) che "massimizzino il valore della società per l'azienda e tutti i suoi azionisti". A chi è fuori da queste tematiche sembrerebbero dei paroloni difficilissimi e incomprensibili. Ma dico sempre che l'economia e la finanza sono alla portata di tutti. E' come se fosse un grande Mercante in Fiera, o un mercato coperto, o giocare a figurine quando si era bambini...Dietro quest'operazione finanziaria c'è semplicemente l'interesse da parte di Bill Gates di comprare qualcosa che a lui manca davvero, e cioè un motore fi ricerca efficiente e, sicuramente, più conosciuto e utilizzato dagli utenti rispetto ad MSN. Dalla parte di Yahoo! c'è invece la volontà di strappare la migliore offerta possibile (che secondo la società sarebbe sui 56 mld di dollari) e di non cadere in mani ritenute "non troppo amichevoli" come quelle del magnate di Microsoft. In una cosa Bill Gates potrebbe avere ragione...A rivolgersi al mercato nel caso in cui il consiglio di amministrazione rifiuti altre eventuali proposte del creatore di Windows, cioè la possibilità di rivolgersi direttamente agli azionisti e intraprendere quello che in gergo è un "hostile bid" o "hostile takeover", una scalata ostile. Queste operazioni sono in genere oro per tutti quelli che ne prendono parte, anche senza motivi effettivi: avvocati, banchieri, revisori, società di marketing e comunicazione...E tutti questi individui sono lì per guadagnare, chiedendo cifre e parcelle spropositate...Rivolgendosi al mercato, invece, sarebbero gli stessi azionisti e risparmiatori a poter giudicare la qualità dell'offerta e, eventualmente, a rifiutarla nel caso la considerassero non adeguata al valore delle proprie azioni (e cioè al valore del "pezzetto" della società che possiedono attraverso quelle azioni). Se è vero Yahoo! non ha prodotto grossi risultati negli ultimi tempi, nel senso di crescita di valore delle proprie azioni o crescita dell'utile netto, allora questo potrebbe andare nel senso dell'offerta di Microsoft, Anche perchè l'offerta premia gli azionisti di oltre il 60% del valore pre-offerta.
Insomma...Un proverbio russo dice: un mercato è fatto da due idioti, uno chiede troppo e l'altro troppo poco.

Vedremo chi fa cosa...

A risentirci...

domenica 10 febbraio 2008

Din-Ink

Voglio condividere con voi, seppure nella tristezza per la mancanza di Federico, il successo di un mio carissimo amico, Andrea Cingoli. Andrea, designer e architetto, ha vinto insieme a tre sue colleghi (Francesca Fontana, Paolo Emilio Bellisario e Cristian Cellini) il concorso dining in 2015 organizzato da designboom in collaborazione con il Macef di Milano. I quattro, hanno trasformato i tappi delle "comunissime" penne Bic in strumenti preziosi per la consumazione dei pasti...Andrea, come me, è sempre stato un esperto di cene e pasti...Ma a differenza di me, lui possiede (come si può ben vedere) la Creatività (quella con la C)! E infatti sono stati celebrati in una miriade di blog (basta inserire "din-ink" su Google per vederli apparire in più di 20 siti...giusto Andrea!? Ma sicuramente, al momento in cui scrivo, saranno diventati molti di più) e persino da Repubblica.it (se riuscite, in giornata, navigate nel sito del quotidiano).


Bravi, ragazzi. Finalmente del made in Italy come si deve. Anzi....Made in Abruzzo!


Non vedo l'ora di poter usare din-ink nelle mie pause pranzo qui...


Alla prossima abbuffata, Andrè!

sabato 9 febbraio 2008

Ciao Federico...

Ricevo purtroppo con dolore, la notizia della morte di Federico Di Marco...Diceva il lirico greco Menandro che "muor giovane chi è caro agli dei"...

Hasta Siempre, Federico.

venerdì 8 febbraio 2008

Le mie raccomandazioni...


Come si può ben intuire Londra non è solo studio e lavoro...Da qualche parte uno dovrà pure andare a divertirsi...Ecco perchè "posto" qualche posto interessante...Tutti luoghi da me scelti, testati e selezionati con i dovuti commenti a latere! Quando il gioco si fa duro...non c'è miglior cosa di mollare tutto e uscire di casa!
Iniziamo...

THE QUEEN'S ARMS (Kensington): è uno dei pub più carini che abbia frequentato fino ad ora. E' comodo perchè è esattamente dietro casa: se ti ubriachi non sei tu che vai a casa, ma è casa che viene da te. Sempre affollatto dalle 5pm, ci si può trovare la gente dei dopo concerti (è a un tiro di schioppo dalla Royal Albert Hall), musicisti (la custodia del contrabbasso occupa 2 posti a sedere e mangia per 3) e studenti dell'Imperial College (matematici e ingegneri, perchè riesco a contare i capelli sulle loro teste). I più coraggiosi si mettono fuori con le pinte in mano, ma per via dell'alcol, non perchè faccia caldo! Giudizio: da visitare. Anche perchè hanno la Leffe alla spina e vado pazzo per le birre di Abbazia...

THE BUILDER'S ARMS (Kensington): dal nome, sembrerebbe un parente del primo ma in realtà è a diversi isolati. E' all'angolo opposto del ristorante polacco WODKA (che è nella mia lista dei posti da visitare) e in una zona alla Mary Poppins. Bellissimo: sia il pub, sia il film Mary Poppins. Fuori è celestino. Dentro è un gioiello. Arredato con divani di pelle, tavolinetti e lampade...Sembra di stare in una casa privata, e ha molto a che spartire con The Hub. Ambiente caldo e accogliente. E pare che, a detta delle mia amica Jessica, la domenica sera proiettino film vecchi nella saletta di sopra. Motivo in più per andarci. Avrei trattenuto volentieri Jessica quella domenica, ma proiettavano Alien...E lei odia Alien...Non le posso dare torto, ma mi piace quando il mostriciattolo esce dalla pancia della Weaver...

PIZZERIA DA MARIO (Kensington): da me ribatezzata simpaticamente "La Piccola Rosburgo" di Londra. Non per la bontà della pizza (che è quello che è, ma non è male), ma per il colore delle pareti e la quantità di cianfrusaglie esposte. Provare per credere. L'ambiente è accogliente, e il posto passa per essere "stylish" alla fine. Frequantato molto da italiani, anche da quelli fighi che lavorano alla City. Sulle guide è scritto che passa per uno dei posti preferito ai tempi dalla Principessa Diana...In realtà, a detta dei manager ormai miei amici, pare chequesto Mario (buon'anima) da buon napoletano, si sia rivenduto il fatto per guadagnarci sopra...Si è no Diana ci sarà stata al massimo 3 volte. Ci credo...con questi prezzi.

OPAL (Kensington): si trova sotto al ristorante francese L'Etranger. E' un club nella dicitura inglese, cioè una discoteca. Ma sembra una grotta, anzi è una grotta. Frequentato da una clientela adulta, può essere il posto dove concludere una serata. Prezzi medi, e le donne non sono poi così male...Onde evitare spiacevoli equivoci: intendo i prezzi dei cocktail, non delle donne. Quelli non li conosco, ma se solo comprare un quotidiano costa 1,5 £ (sterline), fate un po' voi...

PIZZA ORGANIC (Kensington): è uno di quei posti dove ti siedi esclusivamente per mangiare e te ne vai appena hai finito. Non ci si passa la serata. Ma la pizza è sottile, la massa è buona e i prezzi decenti. Te la cavi quasi con 10 sterline...A volte si sta un po' stretti, ma il rapporto qualità/prezzo è ottimo per la media di qui. Io mi ci fermo quando non ho voglia di fare un ca..o (per cui quasi sempre).

ITSU (Chelsea): la catena di sushi-bar è diventata famosa per essere teatro del regolamento di conti tra spie e governo russo. Ogni tanto qualcuno muore perchè esagera con la salsa al polonio sul beef...Ma in fin dei conti è uno dei miei posti preferiti. Quello di Chelsea è a 2 piani. Al primo piano c'è il bar...un lounge bar dei più carini. E generalmente ti dirottano lì con la scusa che il tuo tavolo ancora non è pronto, e tu devi consumare per forza qualcosa. Quando hai speso almeno 8 sterline per un bicchiere di vino francese, ti rendi conto che tu non hai bisogno del tavolo, ma ci si siede tutti al bancone come nei roboanti anni di Kiss-Me Licia...E le portate viaggiano su un nastro trasportatore per tutta la sala...Prendi quello che vuoi e paghi alla fine. Le prime volte pensi, da buon italiano, di poter far sparire qualche piattino per pagare meno...Ma niente da fare. Non sapresti nemmeno dove metterlo. E così ti conteggiano tutto, fino al the alla menta finale...Sempre affollato da una clientela internazionale ed eclettica (ho sempre desiderato usare questo termine: lo leggevo nelle guide ma non ho mai capito che caspita significhi) è uno dei posti miglio per iniziare la serata. Bella gente, belle donne, bella situazione...Pieno di bionde. Non ho detto playmate, ho detto bionde...Ma pieno di bionde. Per saziarti con il sushi dovresti mangiare anche lo shogun che hai davanti, ma con 25/30 sterline puoi far finta di aver mangiato, e anche bene...Tanto poi fuori alla discoteca c'è lo zozzone con l'hot dog da 2 sterline!

VENDOME e ART BAR (Chelsea): li metto insieme perchè sono praticamente attaccati e stanno a 20 metri da ITSU. Ci ritrovi la stessa gente di ITSU, che poi ritrovi al MOVIDA, ma va bene così. E' un po' come andare tutti all'Antigua o al Viceversa prima del Novavita. Un must, diciamo. Sono posti da frequentare il sabato sera, quando fuori si riempie di Suv, Ferrari e Porsche...Ma siccome non c'è mai posto, io vado a piedi (anche perchè non ho la macchina qui). Ragazze bellissime (modelle) in uno spazio ridotto, divani di pelle, bancone da american bar. Al Vendome se ti accoglie la signorina bionda che ci ha accolto qualche tempo fa e che ti chiede se vuoi il tavolo...Sei tentato di prendere non solo il tavolo ma anche tutta la cucina, o di prendere 2 tavoli anche se sei solo. Attenzione: la signorina in questione ha due "occhi" che ipnotizzano...A noi maschi gli occhi colpiscono sempre, chissà come mai...

THE GORE (Kensington): è il bar di un vecchio albergo proprio davanti a casa mia. A volte è strapieno di gente, altre volte non c'è nemmeno il barista. Io e mio cugino ci siamo andati spesso. E l'unica conclusione possibile è stata: è un posto ambiguo. E' vero, è ambiguo. Gente strana. Alcuni sembrano usciti da un vero e proprio mondo underground...E coppie improbabilissime che si appartano nel privè...Insomma...Spesso è frequentato da accompagnatrici professionali (come direbbe la Michelin: valgono il viaggio), ma in fin dei conti è un lounge-bar tutto in legno e con quadri alle pareti. I divani di pelle sono comodi, e sorseggiare in notturna un whisky and coke su quei divani è una cosa che mi rilassa molto. A volte ci scappa anche una chiacchierata con la cameriera brasiliana Fernanda. Carina, delicata...non quello che vi aspettate voi, porci!

WAGAMAMA: è una catena di posti dove si mangia tutti vicini in delle tavolate molto lunghe. Cucina cino/giapponese. Andava molto di moda tra gli yuppies inglesi di qualche tempo fa. Il cibo è fresco e preparato all'istante. Almeno una volta vale la pena fermarsi qui. Qui dove?! Ci sono un sacco di Wagamama per Londra...almeno una ventina...Consiglio il Chicken KATSU (cazzu) Curry. Non è una presa per il culo. E' il mio piatto preferito...

BUSABA EATHAI (Soho): dallo stesso creatore di Wagamama sono tre ristoranti molto simili al precedente ma thai...E stavolta i banchi non sono rettangolari ma quadrati! Quello di Soho ha sempre una fila che sembra la fila per l'ingresso in un club...20/30 metri di fila per venire a mangiare qui...Ne vale la pena. La papera al curry (stavolta senza cazzu) è eccezionale. Pesante, ma eccezionale. La vicinanza di Soho fa sì che il locale sia pieno di una clientela "omogenea" (non so se mi spiego), ma ci sono sempre delle ragazze bellissime che speri siano meno omogenee delle coppie di ragazzi che arrivano...Qualche volta si, qualche volta no...Vale tentare.

PIZZERIA SPACCANAPOLI (Soho): incasinato come solo un posto di napoletani può essere, la pizza è davvero buona e sembra di stare in Italia, perchè la clientela è tricolore. E la riconosci. Dalle Hogan. E dagli occhiali da sole sulla fronte quando sono le nove si sera. E dalla maglia sulle spalle (usanza tutta nostra). E dalle borsette di Gucci. E da tutte le altre cose che solo noi italiani possiamo portare...Una volta c'erano gli Invicta Jolly...Quelli si che erano anni d'oro! C'è sempre una fila tremenda da fare, ed essendo italiani e non giapponesi...la fila scorre con frequenza decennale! Ma scorre...I panuozzi valgono la pena, la ciambella e ottima. Ora mi manca la pizza...I prezzi sono prendere con la citrosodina.

MAROUSH (Knightsbridge): uno dei migliori libanesi che abbia mai mangiato. Hommos eccezionale...Ne mangeresti a tonnellate. La carne idem. Quello a Knightsbridge è perennemente pieno fino a tardi. Ottimo per cene, spuntini o semplici buchi allo stomaco. Con la salsa garlic (all'aglio), il buco può rimanere. Ma poi passa. Sono le migliori 20 sterline che abbia mai speso per una cena. E le ragazze che ci porti sembrano apprezzare...

NOZOMI (Knightsbridge): giapponese di livello. Cioè è al livello sopraelevato, nel senso che si devono salire le scalette. Necessaria la prenotazione. Perchè per spennarti devono prima affilare i coltelli Global (quelli proprio per il sushi), e il lavoro finale è superlativo. Qui il trucco del tavolo ancora non pronto è esasperato, e lo Chablis scende che è una bellezza...Il cibo è ottimo, se dopo lo Chablis hai ancora i soldi per poter mangiare. I drink sono buoni, meglio se serviti da Mariana, una bella cameriera messicana. L'unica pecca è il signore romano all'ingresso che fa la selezione e fa il tipo per se stesso. Ma è come i prezzi: te lo devi prendere. Una nota simpatica è il tipo con il cilindro che ti apre la porta. Forse vale più quello che il sushi a pensarci...

ZUMA (Knightsbridge): non immaginerete mai con chi sono stato per la prima volta in questo costosissimo giapponese, qualcuno lo sa, ma davvero mi risulta ancora incredibile...Posto eccezionale. Forse un po' troppo formale, rimane uno dei punti di riferimento della città. Anche solo per un drink. Bellissime ragazze accompagnate da uomini incravattati...Mai che capitassero sole ste bellissime ragazze. Porzioni da aperitivo e prezzi che nemmeno Carlo Cracco a Milano, o il Gualtiero Marchesi dei tempi migliori. Ecco perchè mi sorprende che una delle persone più tirchie che conosca sia voluto andare proprio li...Ma se ci è andato lui: il posto vale il viaggio.

OSTERIA DELL'ARANCIO (King's Road): della stessa famiglia di quello marchigiano, colpisce perchè se prenoti ti rispondono in italiano. Poi ti accorgi di aver fatto il numero di quello di Grottammare, infatti...Non è vero: ti rispondono in lingua italica anche qui. Magari è una cosa che piace agli inglesi...Per quello che costa io li farei parlare anche in Farsi. Il cibo è buono, fresco. Ma le porzioni sono un po' evanescenti, tipo razione K. Il purista di mio cugino, alla italiana maniera, dice che "se n'è calato". Che tradotto vorrebbe dire che una volta si magnava di più, la cucina era più creativa e tutto aveva un non-so-che in più...Boh?! A me piace. E' il posto per portare fuori una ragazza straniera a cena. L'ho fatto, ma quella sbagliata. E non ha battuto ciglio quando è arrivato il conto...Ha fatto tipo un sorriso zen. Sti cazzi, ci credo. Anzi penso di averlo anche detto. Ero in un ristorante italiano, d'altronde...Bisogna esportare il made in Italy...

BLUE BIRD CAFE' (King's Road): è uno dei posti dove la ragazza del principe William organizza le feste. C'è una boutique al primo piano che vende tipo roba vintage, o giù di lì. Bello, davvero. Se non fosse che una bistecca e un fish and chips e un paio di bicchieri di vino mi sono costati 75 sterline. 210.000lire, qui lo voglio dire. 210.000lire del vecchio conio. E sapete con chi ero? Con la ragazza di prima. Ma stavolta ha battuto ciglio. Solo perchè era la prima volta che uscivamo insieme...Cercavo grazia, ho trovato giustizia: ora ho appreso come un mantra cosa vuol dire "alla romana".

GAUCHO GRILL RESTAURANT (Piccadilly): ristorante argentino piuttosto famoso a Londra. Bisogna andare. Bello ed elegante. Con una splendida cantina e un bar a vista che fa la sua figura. E' necessaria la prenotazione nei fine settimana pur essendo enorme. E' uno dei posti più frequentati al momento a quanto sembra...I prezzi sono di un argentino a Londra. Già in Italia i ristoranti argentini non perdonano, immaginatevi il potere distruttivo che hanno qui. Micidiali. L'altra volta per risparmiare ho mangiato un semplice hamburger...domenica voglio tentare il filettone. Infatti ho venduto i miei orologi per poter andare a cena...Ed è tutto tappezzato da pelli (finte o vere non so) di mucca...Su una ragazza dovrebbe fare la sua figura...La volta scorsa, però, ho pagato solo la mia parte...

CARLUCCIO'S: catena di ristoranti italiani, dove lavora anche un mio caro amico. Ci vado spesso. In quello di Kensington, come in quello di Covent Garden, l'atmosfera è sempre frizzante (?) e si fanno conoscenze interessanti se si ha un po' di sano culo. Il cibo è piuttosto buono per essere un italiano "dozzinale" a Londra. Molto più onesto Carluccio che l'Osteria, insomma...Io prendo sempre pasta e fagioli e un carpaccio...Una ventina di sterline e via...Si può andare al Vendome! Se poi voglio fare lo sfruscione...prendo anche il "cioccolato fondente" e via...Si può andare al Vendome!

PIZZERIA IL BORDELLO (Wapping): questa è una new entry totale. Ci sono stato con un amico manager. Purtroppo devo ancora capire dov'è Wapping e come ci si arrivi. Io pare ci sono arrivato 2 mercoledi fa...Purtroppo mi hanno levato i sassolini che avevo lasciato nel cammino...Il nome promette bene, ma è solo una pizzeria. Il mio amico Valerio aveva grande nostalgia di questo posto e mi ha "portato" qui. Ci veniva quando viveva a Londra. La pizza Riccardo è buonissima. Le pizze sono comunque grandi (finalmente) e anche le bruschette riempiono...Una curiosità: lo stesso proprietario del Bordello ha un'altra pizzeria...a Canary Wharf...si chiama La Figa...Appena mi vedete, chiedetemi di farvi vedere il bigliettino da visita di questo posto...il logo ha una forma così strana...Dal Bordello alla Figa il passo è breve. No è breve veramente. Infatti la prossima volta che arrivo alla fermata del Bordello, continuo per La Figa...

MR WU: il buffet cinese più zozzo tra quelli zozzi. Ma questo è il suo punto di forza. Paghi 4,95 sterline e vai finchè hai fame. Certo alla fine ti rendi conto che hai mangiato solo cipolle e patate. Ma comunque ti senti soddisfatto. Tu il piatto e la forchetta. Una triade malefica. Che si interrompe solo all'ennesimo rutto al sapore di porco in agrodolce. Per l'avidità dei cinesi, anche se non c'è posto ti fanno mangiare aggrappato al lampadario (che non c'è) oppure si inventato qualcosa. Impossibile che arrivi e non mangi...Niente carte di credito, solo cash. E il cinese conta tutte le ricevute, la sera, una per una. Non scappa niente. L'igiene del posto non è assicurata, ma il senso degli affari si. Ideale per uno spuntino o proprio quando, per sfregio, ti vuoi rifare con il mondo perchè ti hanno cacciato da ogni club. Almeno questo è quello che succedeva quando avevamo 17 anni...Io e il mio amico Giulio...Io amante del porcello in agrodolce...Lui delle alette di pollo...O Giù, ma ora che ci penso...Era pollo?! Che grande coppia...Grazie MR WU (che ormai invece sarà una holding del tipo MR WU International plc)!

CHINAWHITE e MOVIDA (Regent Street): anche questi li metto insieme. Per importanza. E anche per quantità di belle ragazze. Anche qui, il profeta di mio cugino, parlando del "China" (come dicono gli affezionati) ha detto: "se n'è calato". Che stavolta significa, invece: dove cavolo sono andate tutte le modelle che frequentavano sto benedetto posto?! Boh...Certo è ancora pieno di belle ragazze. Ma forse un po' ha ragione lui...Ma solo perchè vuoi trovare qualche pecca a questo che rimane uno dei club più importanti della città. Ho avuto la fortuna di essere nel privè con Giulio, ospiti di un mio amico romano che abita qui, anche lui ospite del suo coinquilino che era stato invitato ad un compleanno...ma questo non cambia la situazione...Privè piccolino pieno di modelle...Vestitini corti e tutto il resto...Insomma questa è una delle immagini che ho di questo locale, che da fuori è solo una porta con degli ideogrammi sul lato...I buttafuori fanno il resto della scenografia, come la signorina che ti controlla come sei vestito...Il Movida è una delle mecche di Londra. E' qui che le modelle si sono rifugiate sembra, o vengono a svernare. Ci sono stato una volta ospite dell'amico romano di prima...Ma stavolta il compleanno era il suo! E posso assicurare che il posto vale il tentativo se si riesce ad entrare...Anzi...C'è anche la possibilità di rimanerci male...Nella prossima vita voglio rinascere un tipo alla Lenny Kravitz...

BOROUGH MARKET (London Bridge): è un mercato alimentare molto caratteristico. E il sabato mattina è un vero e proprio spettacolo. Si possono assaggiare spremute fresche fatte al momento, dolci tipici, formaggi...Tante bancarelle che fanno panini, anche. Ma qui bisogna assolutamente fare la fila per il panino di TAPAS BRINDISA, negozietto spagnolo che fa questi panini tanto piccoli quanto letali. Panino riscaldato sulla piastra, salsiccia piccante, peperone arrosto e rucola...Con il singolo, hai le allucinazioni modello peyote. Con il double credi di essere Gesù. Da provare, magari dopo l'aperitivo all'oyster bar vicino...Ostriche e champagne fanno iniziare sempre un sabato mattina nel modo giusto...

BOXWOOD CAFE' (Knightsbridge): quasi non me lo ricordo. Eppure ci sono stato la settimana scorsa. E' uno dei ristoranti dello chef-star Gordon Ramsay (Gordon che?!). La cosa peggiore è che siamo venuti qui alcolicamente allegri e abbiamo scelto il menù degustazione. Praticamente se ci avessero dato il Mc da mangiare saremmo stati più soddisfatti...E all'ingresso...puntualissimi...ci hanno detto: ma dove cazzo andate se non bevete il vostro solito bicchiere di Chablis?! Il vostro tavolo ancora non è pronto! Il posto è splendido e il servizio è impeccabile...Ti ripiegano il tovagliolo ogni volta che ti alzi. Ho pensato che licenziando quello che ripiega i tovaglioli, si potrebbe risparmiare un buon 30%...Erano i segni dell'alcol. E' il posto classico che usi per fare colpo su una tipa. Ora: posti così devono piacere...Per cui: consigliato a coppie collaudate, meglio se per anniversari di matrimonio. Noi ci siamo andati ubriachi...Magari da lucidi ci avremmo pensato due volte...Naaaaa...Ci saremmo andati comunque...

The Hub




Vivere in una città come Londra fa sì che si possa essere a contatto con realtà che, ahimè, in un paese di provincia sono decisamente impensabili...
Mi è stato segnalato, un paio di giorni fa, un articolo di Ventiquattro, il mensile sul lifestyle de Il Sole24Ore, che riportava l'esperienza di uno spazio fisico condiviso che viene affittato a privati e società per studiare, lavorare, scambiare esperienze ed idee...Una sorta di laboratorio creativo dove le figure più disparate si incontrano e mettono insieme le proprie teste, una "Second Life" (tanto per citarla ancora) reale...E così non ho perso tempo a contattarli e a saperne di più sulle possibilità di utilizzo di questo spazio, ricavato da un magazzino nella zona di Islington (fermata della metro di Angel). Questo cyber-collettivo prende il nome di The Hub e la mission è proprio quella di diventare un "incubatore sociale". Mi sono presentato stamattina e non potete immaginare la sorpresa...E' uno di quegli spazi da rivista di arredo e design...Tavole di legno per pavimento, arredamento stile Ikea, poltrone di pelle, pareti mobili e poi tutta la tecnologia di cui si ha bisogno...C'è un angolo cucina, una piccola biblioteca...e il pomeriggio (almeno questo pomeriggio) servivano anche il vino alle 5 (l'alcol in Inghilterra non manca mai!)...E così si lavora tutti insieme e si parla...Ci sono avvocati, architetti, designer, sociologi, chi si occupa di sostenibilità ambientale, operatori finanziari...L'idea alla base di The Hub è proprio questa: interconnettere idee e cervelli, esperienze e professionalità, anche le più disparate. E così da oggi hanno anche me...Vediamo cosa posso "interconnettere" anche io! Si paga un fisso ogni mese (a seconda delle ore che lavori al The Hub e dei servizi richiesti) e hai il tuo spazietto e la tua connessione Wi-fi...E soprattutto accettano ogni tipo di esperienza o background, perchè considerano prezioso l'apporto di ciascuno...
Forse per questo non sarebbe replicabile da noi...
Vi farò sapere...Ah...Se non bastasse tutto questo a convincervi...La ragazza che accoglie gli "host" (gli ospiti) non è poi così male...:-)

Have a nice evening, people!

La Città e la Metropoli...


Eccomi, sono arrivato. Sono arrivato pure io, nel senso che in quest'epoca di mondi virtuali non si esiste se non si ha un contatto Msn, un account Facebook o MySpace, se non ci si fa vedere su YouTube o si porta a spasso il proprio avatar...Paradossale...Per poter esistere nel mondo reale prima devi diventare dei bit e poi, magari, puoi dire la tua! Molto avrebbero da dire i "matrixisti" sul reale o il virtuale, ma non vorrei spendere ore o giorni a parlare di questo. Questo blog si chiama non a caso "my second life in london" per contrapporlo alla Second Life virtuale di cui si parla tanto...Non ho nessun avatar, nessun replicante, nessun umanoide nascosto da qualche parte, ma dietro questi post ci sono io in carne ed ossa (più carne che ossa, a dire la verità) e mi muovo in uno spazio molto più "materiale" e importante, se non altro perchè è lo spazio della mia vita...

Dopo le premesse...Ci sono le presentazioni. Mi chiamo Paolo de Nigris, sono di Roseto degli Abruzzi (una città della provincia di Teramo) e per qualche strano motivo ancora da accertare, mi sono trasferito a Londra il 22 settembre 2007 con la scusa di frequentare un Master universitario in Financial Markets and Derivatives...Parlo di "motivi ancora da accertare" perchè chi mi conosce sa che io, pur essendo una sorta di eterno girovago, non riesco mai a staccarmi più di tanto dal mio spazietto nella provincia abruzzese...Se poi penso che ho lasciato un paese di mare (abito a qualche centinaio di metri dalla spiaggia) per addentrarmi tra le nebbie della città di Jack Lo Squartatore...beh...qualche dubbio in più forse mi viene! Ma forse è proprio perchè ho vissuto una vita al mare che sono partito...C'è una cosa che uso dire...Non vivrei mai in un luogo senza mare perchè mi mancherebbe troppo la linea dell'orizzonte...E' quella linea che mi spinge continuamente, e che mi ha spinto a partire un'altra volta...La curiosità e la voglia di vedere cosa ci sarà per me al di là di quella linea, che molto spesso è la stessa Linea d'Ombra di cui canta Jovanotti (ma il romanzo è di Joseph Conrad, mi raccomando!) mi hanno fatto diventare quello che sono ora...Posso dire che, sì...Considero la mia vita un eterno viaggio... Sarà anche per questo infatti che amo la letteratura "beat" dell'America del dopoguerra: grandi viaggi, grandi sogni, scoperte infinite, il jazz...

E quindi quel 22 settembre ho preso un aereo e sono arrivato a Londra. Questa data rappresenta un po' lo spartiacque tra vecchio e nuovo, tra una vita che conoscevo e una vita in cui sto imparando a fare l'equilibrista..."nella mia età a mezz'aria, in questa condizione di stabilità precaria"...Meno bambino e forse un po' più adulto, anche se ho ben evidenti i tratti dell'eterno Peter Pan (e questo se leggete Vogue o Vanity Fair è una cosa molto fashion, pare)...Certo è che ho investito enormi fatiche per partire, anche al costo di grandi sofferenze. Non vi parlerò della mia vita privata, di quello che è successo, perchè sono cose che riguardano una delle mie sfere più profonde e importanti, e sebbene stia diventando "normale" sbattere i propri affari personali in rete, ritengo che certe cose debbano essere vissute unicamente nel proprio cuore. Insomma....dicevo che prendere tutto, inscatolare i propri cocci (fisici e non), salire su un aereo e lasciare una vita che bene o male amavo...Non è stata una cosa facilissima! Il brutto della vita è che le grandi lezioni le impari al costo dei grandi sacrifici, e ti accorgi del valore delle cose solo quando non ci sono più...Così sono arrivato qui destinazione Moorgate, nel pieno della City (il quartiere finanziario), per studiare alla London Metropolitan University una delle materie che gli stessi operatori finanziari ritengono ostica: gli "strumenti finanziari derivati". Questi signori non sono altro che degli strumenti finanziari (fondamentalmente delle grandi scommesse ai cavalli, o un grande casinò di Merano) che incorporano un rischio maggiore rispetto al solito: come dire ho 10, punto 10, ma posso vincere o perdere 100. Erano conosciuti fino a qualche tempo fa solo dagli "stregoni" che si occupavano di tali artifizi, fin quando un sacco di persone in Italia e non hanno iniziato a perdere quattrini (veri) su queste scommesse. E' di questi giorni anche il caso di un giovane poco più grande di me, ma come me bello e di belle speranze (unico difetto la nazionalità francese), che ha creato in una delle banche francesi più importanti (SG) un buchetto da 4,9mld di euro su questo tipo di scommesse...Io, per quanto mi riguarda, sto ancora cercando di capire da quale parte mettermi, se quella dei "buoni" o quella dei "cattivi"...Ma in settori come questi, il migliore ha l'epatite...dice Vasco, d'altronde: "voi abili a tenere sempre un piede qua e uno là, avrete un avvenire certo in questo mondo qua!". Ma fondamentalmente è un falso problema perchè dopo tutti questi avvenimenti e il crollo delle borse dei giorni scorsi, ormai posso dire addio ad una carriera nei mercati finanziari...Sarebbe meglio il "food and beverage" (lu magnà), ma purtroppo mi sono dato a queste stregonerie e sono in cerca di lavoro! In Italia ero un Promotore Finanziario, ma anche queste sono 2 parole che hanno terrorizzato abbondantemente i risparmiatori italiani...L'unica cosa che potrei dire (quasi) con orgoglio è che sono laureato...Ma no...mi chiamano così anche con la Laurea Triennale...3 anni e diventi dottore...Peccato che prendendo vie traverse ce ne ho messi 5...Ma alla fine della fiera "un pezzetto di carta" in Economia Aziendale l'ho preso e qui un voto di 105/110 fa il suo effetto...Volendo riassumere quello che sono: sono un appassionato in Mercati Finanziari che ha deciso di fare l'emigrante (ma senza valigia di cartone) per cercare fortuna in quella che ora da tutti è considerata la capitale finanziaria del mondo...Ora siamo in attesa di qualche risultato...Anche se mi piacerebbe dire con Al Pacino in Ocean's 13 (se non ricordo male...) "Io non voglio le doglie...Voglio il bambino!"...Non sono mai stato campione di pazienza, purtroppo...Anzi sono famoso per "azzeccare" i tempi sbagliati...In questo sono maestro e potrei darvi qualche consiglio. In più sono impulsivo, passionale e irrazionale, il che ogni tanto mi complica la vita ma la distanza sta tentando di smussare questi lati non troppo ortodossi di me...Cos'altro si potrebbe ancora del sottoscritto?! Amo il cinema, l'arte moderna, i dvd, i libri e le librerie, il sushi, la musica, il vino, lo champagne rosè, i sigari e le belle donne...

Sono sognatore ed idealista, fragile e malinconico...Una sorta di "eroe al contrario" o di ultimo eroe romantico...Ho sempre una battaglia da combattere, qualcuno da salvare, una missione da compiere, un viaggio da intraprendere...Qualcuno (qualcuna per la verità) mi ha detto in vita che non sono una persona facile a cui stare vicino...Doveva essere qualcosa di particolarmente serio, anche se io l'ho sempre presa come un complimento...E mi sento un "creativo"...Non so cosa significhi bene per la verità, ma mi sento un creativo. Ho l'estro da creativo, mi sono detto tante volte...Altre volte mi sono semplicemente detto che sono matto, ma mi piace pensare di avere quel pizzico di follia che nella vita serve sempre e che altri non hanno mai avuto il coraggio di tirare fuori...Le battaglie più difficili sono state vinte facendo cose straordinarie e imprevedibili...Forse potrei essere un incrocio tra un "dandy" e un "samurai"...Ma su questo ci devo ancora pensare!

Il blog viene su suggerimento del mio amico Giannicola, per me maestro d'armi e di vita, che me lo ha consigliato prima di partire per mantenermi in contatto con la mia "first life" a Roseto. Confesso che le prime volte che me lo diceva sono stato un po' scettico (e chi ha voglia di stare lì ogni sera a mettere dei contenuti sul web...e poi per chi?!), ma ora mi incuriosiva accettare questa nuova sfida...Non credo che posterò mai foto o cose simili: primo perchè in foto esco male, e secondo per le ragioni enunciate precedentemente (mica tutti devono vedere le mie foto al party di Playboy?! Vivendo in Inghilterra si inizia ad apprezzare la riservatezza british...). Ma proverò a postare (così si dice?!) qualcosa che parli di me e che sia uno spaccato della mia vita...Nonchè cose strane o interessanti che avvengono nella capitale...Se qualcuno vorrà leggere, che si accomodi! Altrimenti vorrà dire che sarà stato solo un esercizio di scrittura...CREATIVA, ovviamente!



C U Soon!
Aggiungo a messaggio scritto una citazione di Erasmo da Rotterdam, che una delle persone per me più importanti mi ha ricordato...
"...Osservate con quanta provvidenza, la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere nel mondo un pizzico di follia, infuse nell'uomo più passione che ragione, perchè fosse tutto meno triste. Se i mortali si guardassero da ogni relazione con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. La vita umana non è altro che un gioco della follia. Il cuore, ha sempre ragione..."